lunedì 22 marzo 2010

Sette giorni al voto, requiem per le regionali



Sette giorni al voto. Sette giorni per decidere voto o non voto. La chiamata elettorale è per la scelta del governatore regionale, ma dei programmi politici dei candidati non c’è traccia.
Non per leggerezza dell’informazione - che sia la stampa, la tivvù o la radio, oppure internet - ma perché il programma elettorale dei candidati governatori, in questa partita di giro, non è importante. Può non esserci. Il core business di questa tornata elettorale esula dalle prerogative amministrative delle regioni in materia di salute, occupazione, scuola e quant’altro di pertinenza dei futuri governatori. La macchina di questa campagna elettorale è tarata sui leader dei partiti e le loro velleità. A destra come a sinistra (centristi compresi).
A distanza di sette giorni abbiamo assistito, e partecipato con distinguo di appartenenza, a due piazze. In piena campagna elettorale i leader delle coalizioni di centrosinistra (prima) e di centro destra (poi) hanno prenotato la piazza nazionale decidendo di sospendere i comizi regionali decretandone la loro inutilità.

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