mercoledì 24 marzo 2010

Meno male che Rosy c'è


Porta a porta. Rai. 7 ottobre 2009. "Lei è più bella che intelligente. Non mi interessa nulla di ciò che eccepisce". Rosy Bindi, vicepresidente della Camera, sbianca in volto, Pier Ferdinando Casini si porta una mano alla fronte con aria disperata, persino Vespa sembra imbarazzato. Studio di Porta a porta, è quasi l'una di notte e Silvio Berlusconi interviene in diretta per ribadire l'attacco a Napolitano e insultare l'unica donna presente senza che nessuno degli uomini in trasmissione (oltre a Vespa e a Casini ci sono l'editorialista della Stampa Riccardo Barenghi, il ministro della Giustizia Angiolino Alfano e il suo predecessore Roberto Castelli) abbia il coraggio di intervenire. E' la stessa Bindi, con un filo di voce a rispondergli: "Evidentemente io sono una donna che non è a sua disposizione". Ma lo "show" di Berlusconi a Porta a porta è andato anche oltre. Il premier, subito prima della battuta contro la Bindi, aveva ribadito il suo durissimo attacco al presidente della Repubblica Napolitano, "ostaggio" e anche "complice" - l'accusa di Berlusconi - dei giudici comunisti.

Lingotto. Torino. 23 marzo 2010. Il presidente del consiglio a corto di argomenti veri si esercitato nel suo refrain da cabaret contro Mercedes Bresso, presidente del Piemonte e candidata del centrosinistra per le prossime regionali. Al Lingotto, nel comizio organizzato per dare l'ultima spinta al "suo" candidato, il leghista Roberto Cota (“cotechino” per gli amici, “orso fratello kota” per i manifesti elettorali), il Cavaliere si è così espresso: "Sapete perché - dice - Bresso è sempre di cattivo umore? Perché al mattino quando si alza e si guarda allo specchio per truccarsi, si vede. E così si è già rovinata la giornata".

Oggi Rosy Bindi ha regalto uno specchio a Mercedes Bresso le era stato donato da una signora proprio qualche giorno dopo le offese in tv del premier. "A noi piace specchiarci - ha aggiunto la Bindi - perché ci sentiamo bene con noi stesse e ci sentiamo forti così. Sono convinta che Bresso sappia difendersi dalle volgarità del premier da sola. E non credo che le donne italiane si sentano rispettate nella loro dignità da un uomo che riduce la donna alla sua dimensione fisica, che la valuta secondo un suo personale giudizio estetico e che le usa come strumento di corruzione politica. Anche così, Berlusconi contribuisce al degrado della vita civile e morale del paese". Rosy Bindi, sicura, decisa, chirurgica: l’unica (ahimé, ma meno male che c’è) voce di donna autorevole, che marca e smarca l’overdose di testosterone - seppur innocuo per tardà età della nostra classe politica – nella quale è immersa questa anomala campagna elettorale per le regioni, orami agli sgoccioli. E pensare che ci sono milioni di donne che a sinistra non si sentono rappresentate. C’è rimasta Bindi e meno male che Rosy c’è.

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