martedì 23 marzo 2010

Emma e l'aborto, "evergreen" dei vescovi











"Non ho niente da commentare, sono le solite cose, nessuna novità, un evergreen". Scivola così Emma Bonino, candidato del centrosinistra alle regionali, in merito alle parole del cardinal Bagnasco che aveva indicato aborto e difesa della vita come valori non negoziabili per gli elettori cattolici. La crociata dei vescovi (e dei cattolici, dentro e fuori la chiesa) sarà evergeen, ma liquidarlo in una una battuta non aiuta l'elettore indeciso tra l'astensionismo e il voto. Soprattutto se donna. Soprattutto a pochi giorni dalla delibera del Consiglio Superiore di Sanità che ha "decretato" la somministrazione della pillola RU486 soltanto a fronte di un ricovero ospedaliero ordinario fino alla verifica dell'espulsione completa del feto. Quindi, nel nostro Paese - diversamente da ciò che normalmente accade da anni in tutti i paesi della Ue (tranne Irlanda e Portogallo) - si autorizza una pillola che ha come funzione quella di evitare un costoso e gravoso ricovero ospedaliero, ma se ne vincola l'uso al suddetto ricovero ospedaliero. E si dice chiaramente alle regioni che avevano deciso di somministrare la RU486 in day hospital che il ricovero giornaliero è fuori legge.

Tradotto sulla pelle delle donne: chi abortirà chirurgicamente lo potrà farà in day hospital, mentre chi preferirà ricorrere alla pillola dovrà restare in ospedale per almeno tre giorni. Certo si potrà deidere di "firmare" l'uscita dopo aver preso e andare a casa... ma quante se la sentiranno di rischiare? Cara Emma le donne del Lazio non vanno liquidate con una battuta "evergreen". Soprattutto quando sarà il futuro governatore a decidere sui tagli alla sanità, e dunque dei posti letto, e dunque della disponibilità dei posti letto anche per l'interruzione della gravidanza chirurgica o meno.

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