venerdì 16 aprile 2010

Con Emergency, riempiamo piazza San Giovanni

Dobbiamo esserci. "La manifestazione a Roma domani sarà spontanea. Non vogliano che sia di carattere politico. Abbiamo invitato a lasciare a casa le bandiere o le insegne di partito. Non vogliamo che nessuno ci metta il cappello sopra. Vogliamo che sia una manifestazione di solidarietà con i tre colleghi italiani arrestati insieme ai colleghi afgani".
E' l'appello alla piazza lanciato da Gino Strada nei locali della Stampa Estera. Il fondatore di Emergency ha spiegato che il grande sostegno mostrato negli ultimi giorni dal pubblico - in 350.000 hanno risposto all'appello di "Io sto con Emergency" - ha indotto la Ong a cambiare sede alla manifestazione spostandola da Piazza Navona a Piazza San Giovanni. "Vogliamo garantire a tutti quelli che verranno domani la possibilità di ascoltare e di vedere il lavoro di Emergency. E' il modo migliore di dire grazie a chi ti sta dando una testimonianza di stima e di solidarietà. Speriamo che alle 14, 30 di domani la piazza si riempia di tante bandiere bianche. Vogliamo che sia una manifestazione di solidarietà con una organizzazione italiana estremamente rispettata in Afghanistan e non solo. In questi giorni abbiamo visto posizioni a favore dell'operato di Emergency da parte di Amnesty, della Croce rossa e dell'Onu. Credo che domani sarà la manifestazione di risposta a chi ha messo in dubbio l'operato di Emergency. Un governo italiano dovrebbe essere orgoglioso di una Ong nata in Italia che ha questa straordinaria reputazione internazionale per il lavoro che ha fatto".

Riportiamoli a casa. Matteo Pagani, Marco Garatti e Matteo Dell'Aira, i tre volontari di Emergency arrestati sabato scorso in Afghanistan, stanno bene. Lo rende noto la Farnesina dopo che stamane l'emissario speciale del Ministro degli Esteri per l'Afghanistan e il Pakistan, l'ambasciatore Massimo Attilio Iannucci, e l'Ambasciatore a Kabul, Claudio Glaentzer, hanno incontrato i tre operatori in una struttura detentiva nei pressi di Kabul. Questo è tutto l'impegno messo in campo dal governo italiano. E’ la plastica rappresentazione del ruolo servile del nostro Paese. In guerra per conto terzi. Strada, tenacemente, continua a chiedere la liberazione dei suoi collaboratori dell’ospedale di Lashskar-Gah e, in una lettera a La Repubblica ribadisce il ruolo pacifista della sua missione: "Curiamo tutti, non taceremo mai
 di fronte agli orrori della guerra".

Pacifisti fatevi vedere. Tre nostri cittadini sono finiti nelle mani dei servizi segreti di un paese straniero, sostenuto militarmente dai soldati italiani, detenuti illegalmente, senza garanzie, senza un capo di accusa e senza un avvocato e il governo italiano se l'è “presa comoda". Dov'è finito il movimento pacifista? Quello che qualche anno fa riempiva le piazze con le bandiere Arcobaleno? C’è da sperare che la manifestazione di domani risusciti il pacifismo italiano. Questa volta, però, l'unica bandiera "permessa" è quella Bianca.


Rischiano la tortura. Amnesty International, la più importante comunità globale di difensori dei diritti umani, è molto preoccupata per la sorte degli operatori umanitari di Emergency (3 italiani, 6 afghani), arrestati in questi giorni dalle autorità dell'Afghanistan. Chiede con forza al governo di Kabul di rispettare gli obblighi nazionali e internazionali in tema di amministrazione della giustizia nonché di garantire i diritti relativi al giusto processo. Il rischio è grosso. 
Riccardo Noury, portavoce di Amnesty-Italia spiega: "L'isolamento favorisce la tortura, questo accade in Afghanistan e in molti altri paesi del mondo. L'accesso a organismi umanitari che possano effettuare visite e ispezioni nei centri di detenzione è una garanzia affinché l'incolumità fisica dei detenuti sia rispettata. Le norme internazionali sui diritti umani prevedono in ogni caso queste salvaguardie".

2 commenti:

  1. cara ms red pepper, non voglio far polemiche su quello che fu il movimento pacifista dell'arcobaleno! perciò la dico alla Gino Strada:
    "io non sono pacifista, SONO CONTRO LA GUERRA"
    e domani ci sarò, nonostante per me sia un sacrificio il costo del viaggio...

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  2. cara angie, nessuna polemica, ma rabbia. abbiamo attraversato anni "in movimento" dove scendere in strada per manifestare contro le guerre e le missioni di pace "armate" anche dai governi "sinistri" era normale. adesso improvvisamente si è tutto sgonfiato, il movimento si è liquefatto, insieme alla sinistra. e delle guerre in corso e degli affari dei signori delle guerre se ne parla sempre meno... e per i "non addetti ai lavori" la bandiera Arcobaleno resta una bella bandiera... dei tempi che furono... ma per domani c'è richiesta di "uno straccio bianco", ci vediamo in piazza

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